Serenissimo Doge Stefano Onorato Ferretto (1640/1720)
Senatore nel 1685
1705
Doge della Repubblica di Genova
Re di Corsica
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I Ferretto o Ferretti della Liguria ebbero origini liguri o alsaziane. Presenti sin dal 1205, un ramo importante si stabilì a Genova, in contrada S.Donato. Fra i discendenti di questa famiglia vi fu il Serenissimo Doge Stefano Onorato Ferretto. Nacque a Genova da Bartolomeo di Francesco alla fine del 1640 e fu battezzato nella cattedrale di S.Lorenzo il 9 Febbraio 1641; venne ascritto alla nobiltà l’8 marzo 1663.
L’ascrizione alla nobiltà della famiglia Ferretti avvenne all’inizio del 1500: secondo alcuni biografi, i Ferretti sarebbero stati ascritti nell’”Albergo” della famiglia Doria a metà del Cinquecento; secondo altri, invece, un Francesco sarebbe stato ascritto nel 1528 nell’”Albergo Grimaldi”.
Nel 1576, alla fine del conflitto tra nobiltà “vecchia” e nobiltà “nuova”, compare un Ferretti tra i quattrocento componenti del Maggior Consiglio, una magistratura che comprende in sé l’iscrizione alla nobiltà.
Il Doge Stefano Onorato fu il più dinamico della sua famiglia: oltre alla carriera politica con l’elezione ducale, trascorse la giovinezza, negli anni tra il 1660 e il 1680, sul mare, lungo le coste di Tunisi, di Tripoli, d’Algeri, come capitano navale al servizio di S. Giorgio sui vascelli che provvedevano alla difesa dei traffici della Repubblica dagli attacchi pirateschi.
Fu magistrato degli Straordinari (1683-1700), sindicatore della ruota civile, deputato in male viventes, preside della Sanità (1690) e nel 1694 Senatore.
Durante il suo dogato riservò una espansiva accoglienza alla famiglia Savoia, costretta nel 1706 a lasciare lo Stato a causa del passaggio di Vittorio Amedeo II alla coalizione antiborbonica. Anche la cittadinanza apprezzò il gesto che assunse, per quel periodo un significato politico antifrancese.
Stefano Onorato Ferretto fu un benefattore, dedicandosi a personali attività di beneficenza, fece restaurare opere religiose, in particolare la perduta chiesa di Santa Maria della Pace facendola affrescare e rivestire di marmi e d’oro.
La passione per l’arte eccelsa la si riscontra palesemente nella sua elezione a Doge, il 22 Agosto 1705, quando fu eletto con una grande maggioranza (476 voti su 576), tra l’esultanza dei membri della Accademia Ligustica, che diventerà, alla metà del ‘700, di Belle Arti. Ricordiamo che per la decorazione di Palazzo Ferretto si affidò alla famosa regia bottega dei Piola, che di per sé era già una sorta di Accademia, poliedrica, intorno alla quale circolavano idee con un’interazione tra le varie arti.
Terminato il biennio ducale, il Ferretto fu nominato Preside del Magistrato di Guerra, in un momento in cui il conflitto internazionale per la successione spagnola rendeva particolarmente difficile la neutralità della Repubblica. Si ritirò nella sua bella villa di Albaro, (Genova), dove morì il 19 agosto 1720.
(3) RITRATTO DOGE FERRETTO di Giovanni Maria Delle Piane detto il MULINARETTO
fonte : Sanguineti D. /
GENOVESI IN POSA
Appunti sulla ritrattistica tra fine Seicento e Settecento
Collana di Studio Fondazione Conservatorio Fieschi,
Genova, Galata, 2011
Collezione privata (courtesy of Wannenes Art Auctions)